Educazione sessuale, così lo Stato espropria la famiglia
Le
lezioni di "educazione sessuale" introdotte alle scuole elementari
suscitano polemiche tra i genitori; ecco lo sfogo di una mamma
preoccupata..
Pubblichiamo
la lettera inviata alcuni giorni fa al Coordinatore delle associazioni
di genitori della scuola da una mamma di Roma preoccupata per delle
lezioni di educazione sessuale (e al genere) in quinta elementare. E'
una testimonianza di quanto sta avvenendo nelle scuole italiane, a
riprova della gravità della situazione così come descritta ieri nella
risposta che il nostro giornale ha dato all'on. Gabriele Toccafondi,
Sottosegretario all'Istruzione. C'è in atto un vero e proprio esproprio
del diritto-dovere dei genitori di educare i propri figli a vantaggio di
una educazione di stato che si risolve in un vero e proprio
indottrinamento. E' su queste cose che chiediamo al Sottosegretario
Toccafondi di portare la sua attenzione per porre fine a questo scempio
educativo.
Gent.mo Coordinatore,
sono
una mamma di un bambino di 10 anni che frequenta la quinta elementare
in una scuola statale di Roma. Ho deciso di scriverle poiché vorrei
comprendere cosa sta accadendo nella scuola e soprattutto capirne i
motivi.
Non più di due settimane fa l'insegnante di Scienze di mio figlio, la quale ha poi precisato di aver affrontato certi temi perché obbligata dalla scuola e non per sua scelta,ha
tenuto una lezione sulla riproduzione e sull'identità sessuale,
affrontando temi come l'omosessualità e la transessualità. Miofiglio non
appena uscito da scuola mi ha raccontato della lezione poiché quegli
argomenti avevano suscitato curiosità e ilarità tra i suoi compagni per
tutto il resto della giornata. Il racconto è stato seguito da numerose
domande del bambino sull'argomento.
La curiosità prodotta dal tema non si è esaurita con
la lezione ma ha fatto sentire i suoi effetti anche nei giorni
successivi, quando uno dei suoi compagni si è vantato in classe di una
bravata fatta, andando di nascosto su siti internet per adulti per
vedere "come si fa il sesso", commentando poi che da grande avrebbe
fatto anche lui le stesse cose.
Mio figlio, invece, mi ha domandato se e come gli omosessuali possono avere bambini.
Dopo aver saputo, durante la lezione,
che se una persona non si sente a suo agio con il proprio corpo lo può
cambiare con la chirurgia e gli ormoni e quindi può diventare maschio o
femmina a suo piacimento, ha voluto sapere se tali trattamenti potevano
cambiare... magari con un lavaggio del sangue... anche i geni xx e xy
che posseggono le femmine e i maschi alla nascita e farli diventare
l'opposto di quello che sono.
Ammetto che quanto accaduto e le incalzanti domande di mio figlio mi
hanno creato non poco disagio. In passato ho affrontato tali argomenti
con l'altra mia figlia di 16 anni ma l'ho fatto gradualmente nel tempo e
in relazione alla sua capacità di comprendere l'argomento alfine di non
turbarla. Ora invece mi ritrovo, a mio parere troppo prematuramente, a
dover scendere in dettagli che ritengo inutili per un bimbo di 10 anni.
Sia io che mio marito siamo del!'idea che non sia necessario affrontare
tali temi con bambini di quinta elementare. E soprattutto siamo
indignati perché non ci è stata richiesta alcuna autorizzazione! Fino a
prova contraria, siamo noi genitori i primi e principali titolari del
diritto-dovere di educare i nostri figli, anche in uno Stato come il
nostro che nega alla radice la libertà di scelta scolastica delle
famiglie.
Siamo convinti che non sia affatto necessario anticipare
o meglio bruciare le tappe dello sviluppo di un bambino, quindi ci
chiediamo se può la scuola unilateralmente decidere ciò che è bene e ciò
che è male per nostro figlio.
Nella speranza che lei possa aiutarmi a capire quali cambiamenti stanno avvenendo nella scuola all'insaputa delle famiglie, la saluto molto cordialmente.
Una mamma preoccupata
Fonte lanuovabq.it
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