E’ vero che le urne sono state aperte sulla rete per ben 5 giorni,
ma se oltre la metà della popolazione residente in Veneto, ovvero la
maggioranza assoluta, ha ritenuto necessario esprimersi su un’ipotesi
tutt’altro che fantascientifica, come dimostrano gli esempi della
Crimea, della Scozia e della Catalogna, evidentemente il malcontento e’
fortissimo e non può essere assolutamente sottovalutato!
Partito con la colpevole indifferenza e strafottenza dei media
nazionali di regime, il quesito popolare e’ rimbalzato subito
all’attenzione di giornali e televisioni stranieri che invece ne hanno
dato un grande risalto, attribuendogli la stessa importanza del
referendum tenutosi in Crimea!
Il risultato proclamato a Treviso ha poi sancito la volontà della
maggioranza dei cittadini residenti in questa ricca ed importante
regione, di staccarsi dalla repubblichetta delle banane e da quel mostro
burocratico che ci ha portato in questa drammatica situazione. Ma i
promotori intendono non fermarsi qui ed anzi rilanciano l’iniziativa
anche nella altre aree della penisola che volessero intraprendere la
strada verso la libertà dall’oppressione statalista!
“Tutto il Veneto e anche gran parte d’Italia – si legge infatti nel
loro sito – ci sta sostenendo. Anche dalle altre regioni sta emergendo
la consapevolezza che la strada del diritto di autodeterminazione che in
Veneto sta trionfando è l’unica soluzione per liberarsi dal peggiore
mostro burocratico del mondo occidentale.
La bestia sanguinolenta dello
stato italiano è odiata da tutti i suoi sudditi in ogni dove. Metteremo a
disposizione la piattaforma di voto digitale e il know-how strategico
acquisito anche a tutte le altre regioni che la vorranno utilizzare, per
realizzare referendum di indipendenza delle proprie regioni, attraverso
l’indizione da parte di comitati referendari apartitici e trasversali
che dovessero nascere. La rivoluzione digitale è in atto e nessuno la
può fermare, perché la volontà del Popolo è legge”.
Di Franco Svevo
Fonte: signoraggio.it
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